Hyperlean people: Davide Durastanti, Should Cost Director

Per la rubrica “Hyperlean People” di ottobre, siamo felici di presentarti Davide Durastanti, Should Cost Director dell’azienda. Leggi di più su di lui!

  • Qual è il tuo ruolo in Hyperlean?

Should Cost Director

  • Perché, secondo te, è importante per il successo dell’azienda?

A prescindere dal ruolo e dai diversi livelli di competenza delle figure presenti in azienda, ritengo che in Hyperlean siamo tutti importanti. Siamo una software house e solo da pochi anni offriamo un servizio di Should Costing; ho visione degli obiettivi aziendali in questo campo relativamente nuovo, pertanto, ne sento la responsabilità e mi impegno per traguardarli.

  • Come superi le sfide che ti trovi ad affrontare ogni giorno?

Mi piacciono le sfide e so di non essere solo nell’affrontarle. Cito un aneddoto del mio Prof di aerodinamica, in cui durante una lezione universitaria disse: “le cose facili le fanno tutti, noi siamo ingegneri e dobbiamo fare le cose difficili in modo semplice”. Sembrerebbe quindi che il problem solving sia dentro di noi, io dico che va sempre ricercato, non è a “portata di mano”.

Lo scheduling oculato delle attività e l’assegnazione delle stesse in funzione della complessità, delivery date e risorse disponibili sono le attività principali che svolgo quotidianamente, unitamente alla standardizzazione di alcuni processi interni, con l’obiettivo di efficientare il flusso di lavoro globale. Quanto detto, oltre al fatto che mi permette di essere più efficiente nella gestione dei vari task, coinvolge il team in maniera attiva così che le figure si sentono gratificate perché consapevoli di essere i veri attori del progetto.

Ho grande soddisfazione quando la soluzione arriva “dal basso”, è la risposta vera di persone proattive che si assumono le proprie responsabilità nelle decisioni e che tendono a una maggiore autonomia.

  • Qual è la parte del tuo lavoro che ti piace di più? 

Una caratteristica particolare della nostra azienda è quella di avere delle figure con competenze trasversali; sono una persona dinamica e non mi piace essere ingessato e confinato nei ruoli di gestione e coordinamento, anche se a volte molto impegnativi da non lasciare spazio ad altro. Appena posso, evado per fare la cosa che mi piace di più, ovvero studiare la soluzione analitica migliore che possa soddisfare le esigenze dei nostri clienti grazie anche all’ausilio dei nostri tool, mettendoci tutta la mia passione e conoscenza. Quando non c’è conoscenza a sufficienza approfondisco, mi confronto ed ascolto; la passione c’è sempre!

Ai miei dico sempre “possiamo fare un lavoro tecnicamente perfetto o un lavoro tecnicamente perfetto mettendoci passione” la differenza è notevole ed è percepita. Quindi, tra gli obiettivi che mi pongo c’è anche quello di trasmettere questa passione; tenerla per me servirebbe a poco, trasferirla agli altri è fondamentale e motivante.

  • Quali sono i valori più importanti che guidano il tuo lavoro e le tue decisioni?

Hyperlean è la boutique del software, quando acquisti in boutique la qualità è indiscutibilmente attesa. Forniamo soluzioni più o meno complesse ma tutte caratterizzate da un alto livello di personalizzazione, verticalizzate sulle specifiche del cliente.

Tra i vari step dell’analisi, laddove è possibile dedico molto tempo a una fase di audit iniziale, anche quando le richieste arrivano da clienti storici di cui conosco bene le dinamiche; questo approccio permette di avere da subito ottime basi per costruire una soluzione efficace. Siamo sempre con il cliente, dal kick-off alla consegna dei risultati che ci teniamo essere sempre nei tempi di delivery concordati.

  • In che modo l’esperienza in Hyperlean ti sta aiutando a crescere professionalmente e umanamente? 

Ognuno di noi cresce nella misura del desiderio che ha di voler crescere. La crescita è un processo che ci costringe a uscire dalla comfort zone anche quando il cambiamento è positivo; di questo ne ho preso atto da subito nei vari step del mio percorso in Hyperlean. Lo Should Costing Team ha avuto di fatto una vera dignità sei anni fa quando sono arrivato in azienda; inizialmente coordinato, con un pizzico di orgoglio posso dire che sono stato il primo ad avventurarmi e scoprire quella che ad oggi è diventata una disciplina riconosciuta.

Nel tempo ho lavorato internamente con persone molto preparate, con esperienza anche nel campo della ricerca universitaria e ammetto, in totale trasparenza, che da molti di loro ho imparato nonostante li gestissi. Ad oggi mi interfaccio quotidianamente con uno dei maggiori player nel campo aero derivativo e con cui abbiamo stretto da anni una partnership ormai consolidata.

Nell’ottica di crescita e miglioramento continuo, penso sia fondamentale aggiornarsi sulle tecnologie per essere pronti a fornire soluzioni innovative; in tal senso a breve mi certificherò Lean Six Sigma Green Belt, e non lo dico per sfoggiare un titolo ma per assumermi ulteriori responsabilità nel trasferire conoscenze e metodologie apprese dal percorso di Operational Excellence.

Concludo brevemente con una frase che merita profonda riflessione: “in Hyperlean la persona è al centro di tutto da anni, prima che lo dicesse industria 5.0”.

  • Infine, descrivi Hyperlean in tre parole

Giovane, intraprendente, audace

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